| Dati statistiche dei lavoratori stranieri in Italia |   |   |   | 
| Scritto da Natascia | 
| Lunedì 11 Aprile 2011 09:16 | 
|      Cresce, però, dal 26,7% al 29,2%, la quota degli stranieri inattivi, di coloro, cioè, che né hanno un lavoro e né lo cercano. Per l′Istat si tratta di un livello inferiore a quello complessivo ma che probabilmente indica che, con la crisi, anche tra chi non è cittadino italiano si sono manifestati fenomeni di scoraggiamento. Le dinamiche che hanno attraversato il mondo del lavoro nel Paese, dunque, si ripercuotono anche sui lavoratori stranieri. 
 Marco Notari 
 | 
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 Gli stranieri che lavorano in Italia sono oltre due milioni. Di questi il 60,7% si trova al Nord, il 26,7% ha un lavoro al Centro e solo il 12,6% risulta occupato al Sud. Lo scenario delineato dall′Istat sulle forze lavoro straniere divide nuovamente in due distinte parti il Paese. I dati fanno riferimento all′ultimo trimestre del 2010 e di certo non riescono a catturare in modo completo il mondo del sommerso, ma fanno luce sulla collocazione di grossa parte dei lavoratori senza passaporto italiano. Le principali osservazioni ricavabili dall′indagine statistica forniscono, infatti, un ampio identikit del fenomeno analizzato. La stragrande parte dei lavoratori stranieri sono dipendenti e quasi uno su sei, il 16%, è precario, una quota superiore a quella nazionale, come anche il numero di chi ha un lavoro part-time, il 22,2%, è maggiore rispetto al dato medio italiano.
Gli stranieri che lavorano in Italia sono oltre due milioni. Di questi il 60,7% si trova al Nord, il 26,7% ha un lavoro al Centro e solo il 12,6% risulta occupato al Sud. Lo scenario delineato dall′Istat sulle forze lavoro straniere divide nuovamente in due distinte parti il Paese. I dati fanno riferimento all′ultimo trimestre del 2010 e di certo non riescono a catturare in modo completo il mondo del sommerso, ma fanno luce sulla collocazione di grossa parte dei lavoratori senza passaporto italiano. Le principali osservazioni ricavabili dall′indagine statistica forniscono, infatti, un ampio identikit del fenomeno analizzato. La stragrande parte dei lavoratori stranieri sono dipendenti e quasi uno su sei, il 16%, è precario, una quota superiore a quella nazionale, come anche il numero di chi ha un lavoro part-time, il 22,2%, è maggiore rispetto al dato medio italiano.