Scritto da CodruBot
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Venerdì 30 Aprile 2010 21:43 |
La Spezia. Nell’ambito dell’attività di controllo a bordo delle navi battenti bandiera estera che approdano nel porto della Spezia (Port State Control), il personale della Capitaneria di Porto della Spezia, nel pomeriggio odierno, ha ispezionato e sottoposto a provvedimento di fermo una nave da carico battente bandiera moldova, costruita nel 1978, di 3127 tonnellate di stazza lorda. Sono state rilevate, fra le altre, irregolarità sulla documentazione nautica necessaria per il viaggio da intraprendere, sul sistema di rilevazione incendi, sul registratore dei dati di viaggio (VDR) e sulle caratteristiche della stazione GMDSS (sistemi di comunicazione) non rispondenti ai requisiti per intraprendere la navigazione fino al successivo porto di destinazione. L’unità permarrà in porto sino al ripristino delle condizioni di efficienza. "Tale attività - rende noto la Capitaneria di Porto -, effettuata in aderenza a convenzioni, accordi internazionali e direttive comunitarie sulla salvaguardia della vita umana in mare e della tutela ambientale, è volta ad assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standards a garanzia della tutela dell’ambiente marino e della sicurezza dei lavoratori marittimi." < cittadellaspezia.com >
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Ultimo aggiornamento Sabato 01 Maggio 2010 17:28 |
Scritto da omniroma
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Venerdì 30 Aprile 2010 20:34 |
Roma, 29 apr - Sono stati fermati dalla Polizia Stradale nella zona di Torricola per un controllo, al termine del quale sono stati arrestati per detenzione abusiva di arma e munizionamento. Due moldavi, A.R. 55enne e C.I. 51enne, infatti nascondevano in un casolare abbandonato in via di Casal Rotondo, una pistola Beretta calibro 22 munita di silenziatore e completa di munizionamento. L'arma è stata sottoposta a sequestro dagli agenti del Compartimento di Polizia Stradale ed i due moldavi, pregiudicati e senza fissa dimora, sono stati accompagnati presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. [ omniroma.it ]
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Scritto da Paolo Giovannelli
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Venerdì 30 Aprile 2010 20:20 |
Perugia, dalle parti dell`ex ospedale di Monteluce. Un uomo cerca una badante per assistere sua madre settantacinquenne, mettendo un annuncio su un noto giornale locale di inserzioni. Dopo una settimana risponde una giovane romena, che chiameremo Monica. Si presenta, viene accolta bene e l`uomo spiega il caso: "Guardi - dice rivolto alla straniera - mia madre cammina da sola, si lava da sola, tiene in ordine la sua casa ma, a volte, sembra avere problemi di memoria, dice frasi senza senso. Ecco, occorre che lei la segua minuto per minuto, non c`è bisogno che dorma in casa, il mio problema è il giorno". La casa della signora Ada è luminosa, ben ordinata. La paga è bassa, ma tant`è: è pur sempre un lavoro, qualche soldo da riportare a casa per la propria famiglia. La giovane badante romena accetta. Oggi, a distanza di anni, ricorda cosм quell`esperienza: "Dopo qualche mese che lavoravo dalla signora Ada, non fu bello vedere l`arrivo improvviso di due infermieri: presero la signora, che ebbe appena il tempo di indossare la sua pelliccia più bella, mettersi un rossetto carminio, e la portarono via. La seguii fin dove mi fu possibile. Facemmo un breve trasferimento, ricordo che la rinchiusero in una stanza con una finestra con le sbarre. Dal figlio venni poi pagata interamente anche per quell`ultimo mese di lavoro a Monteluce, che non avevo nemmeno concluso. Amici italiani mi spiegarono che quegli infermieri era arrivati per un trattamento sanitario obbligatorio. Capii per` che il figlio, un paramedico, non era più disposto a spendere un solo euro per la mia assistenza a sua madre; la mia piccola paga gli pesava, pur essendo una persona abbastanza benestante". Cosa ricorda della signora Ada? "Una persona anziana e simpatica - ricorda la giovane donna -, le piaceva giocare a carte con me e, ogni tanto mi offriva un bicchierino di marsala. Teneva molto alla pulizia della casa, passavano ore a parlare insieme. Stavo bene con lei, anche se a volte, come sosteneva il figlio, faceva dei discorsi in cui mischiava la realtа con il passato, con i suoi ricordi di gioventù, facendo riaffiorare persone giа morte. Per`, a mio parere, sarebbe stato meglio lasciarla vivere nella sua casa".
Paolo Giovannelli
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Ultimo aggiornamento Venerdì 30 Aprile 2010 20:27 |
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Scritto da gazzettadiparma.it
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Venerdì 30 Aprile 2010 00:24 |
Due moldavi sono stati arrestati a Parma perchè ritenuti responsabili, con un terzo connazionale ancora irreperibile, di rapina e stupro; vittima una prostituta romena di 19 anni nella notte tra il 25 e il 26 febbraio a Reggio Emilia. I due, I.C. di 20 anni e A.A. di 22, residenti a Parma, sono stati arrestati dai carabinieri reggiani in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip Giovanni Ghini, che ha accolto le richieste della Pm Valentina Salvi. La ragazza fu soccorsa dai militari del Nucleo radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia in evidente stato di choc e raccontò di essere stata poco prima sequestrata, rapinata e violentata. Era stata avvicinata da un uomo in auto, con il quale aveva concordato una prestazione per 50 euro, ma una volta raggiunto un parcheggio, dal portabagagli della vettura uscirono altri due uomini, uno dei quali rapinò 400 euro che la giovane aveva nascosto negli stivali. Poi il conducente, sotto la minaccia di un coltello, la stuprò, seguito dall’autore materiale della rapina. Il terzo moldavo rimase a guardare gli amici che a turno abusavano della prostituta. Secondo gli accertamenti compiuti dai carabinieri, I.C. era il conducente della vettura, A.A. quello che guardò gli amic iintenti a stuprare la diciannovenne. [ gazzettadiparma.it ]
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Ultimo aggiornamento Venerdì 30 Aprile 2010 09:36 |
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