| ANZIANI, MOLDOVA NUOVA FLORIDA. RICCHI CON 500 euro.  L’ultima spiaggia degli  anziani del Bel Paese, stretti da pensioni smilze e costi della vita  sempre più alti, potrebbe diventare questo Paese al centro dell’Europa e  fuori dalla Ue. Lo sottolinea una bella inchiesta del "Gazzettino".  «Qui la vita costa poco e ci sono anche belle ragazze», scherza Enzo  (nome in codice, quello vero non l’ha voluto dire), trevigiano, meno di  70 anni ma più di 60: «Con i miei mille euro di pensione posso  godermela, e anche comprarmi una casetta». Dopo anni di emigrazione -  sono un milione circa i moldavi espatriati all’estero per cercare  fortuna, circa 150mila in Italia, più o meno cinquantamila in Veneto -  il flusso potrebbe invertirsi e gli anziani italiani e veneti iniziano a  seguire le loro badanti nella terra d’origine un tempo Urss. «I  vantaggi ci sono per tutti e due. Lei potrebbe badare al vecchietto e ai  figli che aveva dovuto lasciare per andare a lavorare in Italia -  spiega l'ambasciatore d’Italia nella capitale Chisinau, Stefano De Leo  -. E l’anziano vivrebbe bene con la sua pensione perché il costo della  vita qui è molto più basso che in Italia e, soprattutto, i ritmi sono  più naturali, ancora legati alle stagioni. Per ora siamo a conoscenza di  una ventina di casi, ma potrebbero anche aumentare nei prossimi anni»,  racconta De Leo. 
 PERIFERIE IN STILE COMUNISTA Certo,  Chisinau non è propriamente bucolica: periferie da palazzoni sempre  uguali in puro stile comunista, tram elettrici scalcagnati, un freddo  cane d’inverno. «Ma qui non c’è traffico, e la città è assolutamente  sicura, chiunque può constatarlo camminando per strada di notte»,  sottolinea don Cesare Lodeserto, un prete di frontiera con un paio di  condanne alle spalle in Italia, che da 10 anni si è stabilito in Moldova  impiantando mense per i poveri e per i ragazzi abbandonati, fondando un  centro anche a Tiraspol ("capitale" della Repubblica secessionista  della Transnistria) arrivando a gestire anche l’ufficio visti  dell’ambasciata. Vogliono far diventare la Moldova la Florida d’Europa?  «Questa potrebbe diventare un’isola felice dove trascorrere gli ultimi  anni in un contesto più legato alla natura - conferma l’ambasciatore che  ha lavorato a Scutari (Albania) e Baghdad (Iraq) - e poi c’è la  sicurezza di continuare a vivere con la badante che si aveva in italia.  Basta dimostrare l’autosuffienza». Mille euro al mese bastano? «Qui lo  stipendio medio è di 200 al mese», risponde. «Uno straniero può rimanere  per turismo 90 giorni. Il permesso di soggiorno si ottiene per  matrimonio, studio, lavoro dipendente, volontariato, impresa...» enumera  don Cesare, primo italiano a ottenere il passaporto moldavo, uno dei  pochi stranieri che può andare in Transnistria. «Il governo sta  studiando altre forme, come la residenza elettiva: nel momento in cui un  pensionato ha un reddito che dimostra la sua autosufficienza può  rimanere». Ma perché tanta voglia d’emigrare qui? D’inverno è dura. E  gli ospedali non sono dei migliori. «È vero. La gente muore prima, la  vita media è di 60 anni - conferma don Cesare - ma i nostri vecchietti  stanno aumentando. Il clima moldavo piace».
 
 AGGIRARE LA  BUROCRAZIA Per aggirare le barriere burocratiche poi c’è il vecchio  sistema. «Ormai vengono contratti cinque matrimoni alla settimana tra  donne di qui e italiani, i confini si allargano con l’affetto», racconta  don Cesare. Di solito però il signore è un po’ più anziano della  signora. «L’amore non ha età, l’amore non ha confini, l’amore ha storie  che molte volte sembrano fuori posto - risponde il patron della  fondazione Regina Pacis, che convoca tutti a messa ogni sabato. Pochi  sgarrano - ci auguriamo che tutto questo sia un percorso, come è un  percorso quello delle tante badanti che stanno rientrando portandosi  dietro il vecchietto italiano che hanno assistito. Gente che ha deciso  di venir qui a concludere l’esistenza. Non sono molti, aumenteranno». Lo  scrive il Gazzettino.
 [ leggo.it ]  
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