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L'integrazione degli immigrati in Italia PDF Stampa E-mail
Scritto da Darii Sined   
Domenica 18 Luglio 2010 19:13

I dati del rapporto Cnel. L'India batte la Romania nella graduatoria dell'inserimento lavorativo, anche se si colloca al nono posto per numero di residenti e al decimo per numero di occupati.

ROMA - L'India batte la Romania per quanto riguarda la graduatoria di buon inserimento lavorativo degli immigrati nel nostro Paese anche se si colloca al 9° posto per numero di residenti e al 10° per numero di occupati, ambiti dove i romeni primeggiano. E' quanto afferma il Cnel nel VII Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia. Un dato, spiega lo studio, in parte inaspettato ricavato sulle prime 20 collettività di immigrati residenti sul territorio italiano, inclusi i romeni "perché la formale adesione all'Unione europea della Romania - si legge nel testo - non ha fatto venire meno i problemi precedenza riscontrati sul piano dell'accoglienza e dei percorsi di inserimento". Al secondo posto della classifica proprio la Romania, poi Moldavia che supera Albania, Ucraina e Marocco. Seguono, nella zona intermedia, Cina, Filippine, Perù e Bangladesh. Nella parte bassa della classifica Serbia, Egitto, Ghana, Tunisia, Macedonia e Senegal. In fondo Sri Lanka, Ecuador, Pakistan e Nigeria. Una graduatoria, si legge nel rapporto, "elaborata sulla base della consistenza e del dinamismo occupazionale delle singole collettività nel 2008".

Partendo dal numero dei residenti, la metodologia seguita è consistita nel basare il confronto su una serie di indicatori occupazionali dell'Inail attraverso l'accorpamento di un primo indice con valori assoluti (occupati, nuovi assunti, saldi occupazionali, titolari di impresa) e un secondo con valori percentuali (variazione annua degli occupati e dei saldi occupazionali, tasso di conversione delle ore lavorate in posizioni a tempo pieno, variazione delle retribuzioni). Una graduatoria che però coincide solo in parte con quella dei residenti e del numero complessivo di occupati che vede, invece il primato di paesi provenienza come Romania, Albania e Marocco. "Le differenze riscontrate dipendono dal maggior tasso di attività di alcune collettività rispetto ad altre". Variazioni annuali, spiega il rapporto, che "ridimensionano il peso dei valori assoluti e così la Romania, l'Albania e il Marocco, anche se rimangono tra le prime collettività, sono collocate vicino a gruppi nazionali numericamente più piccoli come la Moldavia, l'Ucraina e l'India". Ma nonostante la classifica, spiega il Cnel, "l'inserimento lavorativo è solo uno tra i fattori che compongono il percorso di integrazione, sul quale influiscono anche diverse variabili sociali come  il ricongiungimento, la presenza dei figli, l'accesso alla cittadinanza e così via".

da SuperAbile.


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Ultimo aggiornamento Domenica 18 Luglio 2010 19:19
 


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