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L' Appennino visto con gli occhi delle cosi dette "badante" PDF Stampa E-mail
Scritto da Natascia   
Giovedì 17 Giugno 2010 12:46

    La disperazione e il desiderio di assicurare una vita migliore ai miei figli mi hanno convinto di partire, avevo un lavoro ma lo stipendio era molto basso e non bastava nemmeno per il necessario. Non è stato semplice da decidere. Alla fine mi sono decisa: ho lasciato la casa,i figli,la mamma. Ho lasciato la mia Moldova. Sapete cos'è e dov'è la Moldova?
La Moldova (o Moldavia) è un Paese Europeo che confina a Sud, Est e Nord con l'Ucraina e a Ovest con la Romania e ha una storia,vecchia di secoli e di cultura. Nel  1991 la Moldova è stata proclamata stato indipendente e d'allora la lingua ufficiale è diventata il Romeno. Prima la Moldavia faceva parte dall'Unione Sovietica e forse per questo noi moldavi spesso siamo scambiati per russi. Il carattere multietnico di questo Paese non ha distrutto le sue tradizioni, ma al contrario le ha arricchite con nuovi colori, trasformandoli in un originale unione di costumi (fatti a mano), riti e cerimonie. La capitale della Moldova è la città di Chsinau che rappresenta una metropoli moderna con viali e vie larghe, con numerosi musei e teatri. Chisinau si trova nella parte centrale del paese ed è nominato "fiore di pietra bianca in un mare verde", perché è situata su sette coline verdi e distese di vigneti: un paesaggio da favola.
  La Moldova gode di un clima favorevole e di una terra agricola, ma non possiede giacimenti minerali importanti,per questo l'economia dipende dall'agricoltura e in particolar modo dalla frutta, verdura, tabacco e vino. Sarà anche per questo che sulla mappa geografica la Moldova assomiglia ad un grappolo d'uva e, naturalmente, è famosa per i suoi vini anche oltre i confini nazionali. Nonostante i cambiamenti politici e sociali i moldavi hanno conservato per secoli una qualità speciale: l'ospitalità. Ogni ospite riceve sempre un caloroso benvenuto ed è accolto in modo migliore. Il padrone di casa gli offre un buon bicchiere di vino e i piatti migliori della cucina moldava, che sono la zuppa di pollo, le tagliatelle, gli involtini di fogli di vite con riso e carne macinata, la frittura di carne di maiale (simile all'arrosto) con la polenta.
  Dopo la caduta dell'Unione Sovietica, l'economia moldava ha subito una drammatica recessione e, nonostante una piccola ripresa a partire dal 2000, il mio resta ancora uno dei Paesi più poveri dell'Europa. Per questo la gente inizio a spostarsi verso luoghi forse migliori in cerca di lavoro: per assicurare una vita migliore e un futuro alla propria famiglia. Bisogna avere coraggio e tanta fortuna per affrontare il viaggio che è molto duro ed anche costoso. Si va in contro a dei pericoli e non si sa mai come e dove arrivi.
   

 

 

Spesso noi moldavi arriviamo clandestinamente e senza conoscere la lingua. Molti non trovano né lavoro né alloggio e devono adattarsi a situazioni difficili. La maggioranza sono donne (una di queste sono anch'io) che nel nostro Paese svolgevamo un lavoro decoroso: infermiere, ragioniere, maestre, laureate in medicina, letteratura, psicologia,… ma arrivando qua cambiano radicalmente la loro vita e l'attività, lavorando come assistenti famigliari, le così dette badanti.
Ma cosa vuol dire "badante"? Non ho trovato la spiegazione di questa parola in nessun dizionario ma mi hanno spiegato che deriva dalla parola BADARE e si riferiva agli animali, usarla per le persone mi sembra un po’ degradante. Forse per questo quando viene pronunciata tanti hanno già l'idea che spesso è sbagliata ed è intesa come una sentenza per le persone che una volta emigrate dal loro paese sono povere ed umili e si possono trattare come ci pare, da schiavi o ancora peggio. Come ad esempio non pagarle e nemmeno rispettarle per quello che sono, nella loro cultura ed intimità.
   Queste donne sono anche di diverse altre nazionalità: Ucraine, Romene, Georgiane e Russe, da qui risulta che l'emigrazione riguarda tutti i Paesi del mondo: anche gli italiani anni fa hanno emigrato in America, Francia, Svizzera... e proprio per questo dovrebbe essere più comprensione nei confronti degli stranieri. In montagna ce ne sono molte di "badanti", perché purtroppo la popolazione montanara è prevalentemente di persone anziane che hanno bisogno di assistenza, che spesso abitano da soli in paesini piccoli con pochi abitanti, anziani che non hanno avuto la possibilità di studiare e hanno fatto solo le scuole elementare e parlano il dialetto, anziani con quali e difficile creare un rapporto di comunicazione,così per le nostre donne aumenta il senso della solitudine. Per fortuna,la domenica, che per tante è il giorno libero, le donne straniere organizzano diversi incontri per condividere le loro esperienze, parlare la loro lingua e stare in compagnia.
    Ho avuto la fortuna di incontrare tanti italiani in gamba, ad esempio il vigile di Collagna: Alfio Fiorini è sempre pronto ad aiutarci fornendo informazioni riguardo le Sanatorie per gli stranieri e, in caso, se ci siano cambiamenti o novità. Circa un anno fa, lui e Agostino Santini il ristoratore dell'Agriturismo di Valbona hanno organizzato una festa per le donne straniere con pranzo e seguita da una serata da ballo. Una festa bellissima, speriamo che se ne organizzino altre, perché è un bel modo di conoscerci, capirci e creare nuove amicizie.
  Un’altra persona che ha avuto e ha un ruolo molto importante nella mia vita è il mio attuale marito, il quale mi ha dato la possibilità sistemare la mia vita e di far arrivare in Italia mio figlio e di farlo studiare: quest’anno ha fatto la prima superiore all'istituto di Castelnovo ne  monti
    Ci troviamo nel XXI secolo dove la tecnologia ha superato ogni limiti ma noi non riusciamo ad accettare che nonostante le nostre culture, livelli sociali, nazionalità, le nostre storie si assomigliano così tanto che in fondo siamo tutti uguali: esseri umani.

 

L’AUTRICE DI QUESTA RUBRICA: Carolina Cernautan viene da Chisinau, che con i suoi 780.000 abitanti è la capitale della Moldavia o Moldova. Diplomata in violino, ha affrontato con coraggio le prove della vita che l’hanno portata a cercare, con grande forza di volontà, la sua America qui nell’Appennino. Dalla sua Valbona, questo corrispondete speciale con occhi che vengono dall’Est racconta la visione della nostra montagna. Per scoprire come siamo visti da chi viene da lontano. E anche per scoprire noi stessi in chi viene da lontano.

redacon.radionova.it

 

 

 

 


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