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Secret "Mona Lisa" è stato decifrato PDF Stampa E-mail
Scritto da Natascia   
Lunedì 19 Luglio 2010 06:57

Anche se il sorriso enigmatico è ancora un mistero, i ricercatori francesi hanno scoperto alcuni segreti su come la famosa opera è stata dipinta da Leonardo da Vinci, "Mona Lisa". I ricercatori hanno studiato sette delle opere di Leonardo, dal Museo del Louvre, tra cui la Gioconda, e analizza il successo tecnico e sottilissimi strati di vernice, che dà i suoi dipinti che mistero. Gli esperti del Centro di Ricerca e Restauro del museo francese ha scoperto che da Vinci utilizzati fino a 30 strati di pittura dei suoi quadri per realizzare l'alternanza sottili di luce e ombra. Ha aggiunto, i livelli erano inferiori a 40 micron, ovvero circa metà dello spessore di un capello, ha detto il ricercatore Philippe Walter, citato dalla Associated Press. La tecnica, chiamata "sfumato", ha permesso da Vinci per creare l'illusione di profondità e di ombra. La tecnica è nota, ma la ricerca su di essi è stato limitato. I ricercatori francesi hanno utilizzato una tecnica non invasiva per lo studio degli strati a raggi X e la loro composizione chimica. Il dispositivo è così precisa che "si può ora trovare la miscela di pigmenti utilizzati per ogni pittore di livello", ha detto Walter. Attraverso l'analisi di alcuni quadri, gli esperti hanno anche scoperto che da Vinci sempre sperimentano nuove tecniche. Per realizzare il dipinto "Mona Lisa" di ossido di manganese ha usato per le ombre. In altri, utilizzati in rame.

ziare.com

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Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Luglio 2010 07:16
 
L'integrazione degli immigrati in Italia PDF Stampa E-mail
Scritto da Darii Sined   
Domenica 18 Luglio 2010 19:13

I dati del rapporto Cnel. L'India batte la Romania nella graduatoria dell'inserimento lavorativo, anche se si colloca al nono posto per numero di residenti e al decimo per numero di occupati.

ROMA - L'India batte la Romania per quanto riguarda la graduatoria di buon inserimento lavorativo degli immigrati nel nostro Paese anche se si colloca al 9° posto per numero di residenti e al 10° per numero di occupati, ambiti dove i romeni primeggiano. E' quanto afferma il Cnel nel VII Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia. Un dato, spiega lo studio, in parte inaspettato ricavato sulle prime 20 collettività di immigrati residenti sul territorio italiano, inclusi i romeni "perché la formale adesione all'Unione europea della Romania - si legge nel testo - non ha fatto venire meno i problemi precedenza riscontrati sul piano dell'accoglienza e dei percorsi di inserimento". Al secondo posto della classifica proprio la Romania, poi Moldavia che supera Albania, Ucraina e Marocco. Seguono, nella zona intermedia, Cina, Filippine, Perù e Bangladesh. Nella parte bassa della classifica Serbia, Egitto, Ghana, Tunisia, Macedonia e Senegal. In fondo Sri Lanka, Ecuador, Pakistan e Nigeria. Una graduatoria, si legge nel rapporto, "elaborata sulla base della consistenza e del dinamismo occupazionale delle singole collettività nel 2008".

Partendo dal numero dei residenti, la metodologia seguita è consistita nel basare il confronto su una serie di indicatori occupazionali dell'Inail attraverso l'accorpamento di un primo indice con valori assoluti (occupati, nuovi assunti, saldi occupazionali, titolari di impresa) e un secondo con valori percentuali (variazione annua degli occupati e dei saldi occupazionali, tasso di conversione delle ore lavorate in posizioni a tempo pieno, variazione delle retribuzioni). Una graduatoria che però coincide solo in parte con quella dei residenti e del numero complessivo di occupati che vede, invece il primato di paesi provenienza come Romania, Albania e Marocco. "Le differenze riscontrate dipendono dal maggior tasso di attività di alcune collettività rispetto ad altre". Variazioni annuali, spiega il rapporto, che "ridimensionano il peso dei valori assoluti e così la Romania, l'Albania e il Marocco, anche se rimangono tra le prime collettività, sono collocate vicino a gruppi nazionali numericamente più piccoli come la Moldavia, l'Ucraina e l'India". Ma nonostante la classifica, spiega il Cnel, "l'inserimento lavorativo è solo uno tra i fattori che compongono il percorso di integrazione, sul quale influiscono anche diverse variabili sociali come  il ricongiungimento, la presenza dei figli, l'accesso alla cittadinanza e così via".

da SuperAbile.

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Ultimo aggiornamento Domenica 18 Luglio 2010 19:19
 
Arrestati sfruttatori dell'Est: alle vittime un corso accelerato di prostituzione PDF Stampa E-mail
Scritto da Darii Sined   
Domenica 18 Luglio 2010 18:55

In manette a Firenze un uomo e una donna che portavano in Italia ragazze moldave. Nelle perquisizioni ritrovati un manuale e addirittura un vocabolario su come intrattenere i clienti.

Un vero e proprio manuale della prostituzione con addirittura un minivocabolario, che riportava frasi e termini ricorrenti, tipo: «Più tempo, più soldi». Questo il «servizio» offerto da un albanese di 29 anni e da una moldava di 28 alle donne arrivate a Firenze dall'Est per essere avviate all'attività. I due sono stati arrestati dalla squadra mobile. Per loro le accuse sono reclutamento all'estero di persone da costringere alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione e fabbricazione di documenti di identità contraffatti.
In base a quanto ricostruito dagli investigatori, i due fanno parte di un'organizzazione ben strutturata. Alle ragazze, tutte moldave, venivano forniti falsi documenti d'identità romeni. Quindi, su un minivan raggiungevano prima Milano e poi Firenze, dove venivano affidate alla ragazza moldava, una ex prostituta, e allo sfruttatore albanese.
Prima di iniziare l'attività, spiegano i poliziotti, le ragazze affrontavano un periodo di «training», durante il quale erano istruite su come comportarsi e sui vocaboli da usare con i clienti. Nelle perquisizioni sono stati trovati anche i vocabolari fai-da-te. La quota destinata alle prostitute era pari al 20% del denaro guadagnato, anche diverse centinaia di euro a serata. Per il reclutamento delle vittime della tratta veniva utilizzato un sistema a piramide: le giovani già «arruolate» contattavano amiche in Moldavia per indirizzarle in Italia.

Continua a leggere su Il Giornale.

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Ultimo aggiornamento Domenica 18 Luglio 2010 19:10
 
Sei colf su 10 faticano ad avere un contratto regolare PDF Stampa E-mail
Scritto da Darii Sined   
Domenica 18 Luglio 2010 18:48

Il 61,8% delle colf e badanti lavora in modo irregolare. Il 39,2% è totalmente in nero, mentre il 22% si districa in una giungla fatta di rapporti illeciti dal punto di vista contributivo, spesso con versamenti inferiori rispetto all'orario effettivamente lavorato. La rilevazione arriva da un'interessante studio del Censis, in collaborazione con il ministero del Welfare, «Dare casa alla sicurezza. Rischi e prevenzione per i lavoratori domestici», presentato, al Cnel, che evidenzia come al Sud il livello di irregolarità salga al 72,7%, con il 58,8% dei collaboratori domestici che dichiarano di essere totalmente irregolari e il 13,9% parzialmente irregolari.

In termini di evasione contributiva, su 100 ore lavorate sono soltanto 42,4 quelle per cui vengono effettivamente versati i contributi. Quasi 6 ore di lavoro su 10 risultano quindi prive di qualsiasi forma di copertura previdenziale, al di fuori del quadro di regole, tutele e garanzie previste dalla legge. Il fenomeno dell'irregolarità colpisce maggiormente i lavoratori giovani (è totalmente irregolare il 56,3% degli under 30 anni) e inesperti. Inoltre, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono gli italiani a essere maggiormente coinvolti nel fenomeno: il 53,9% lavora completamente in nero contro il 34,7% degli stranieri.

Dallo studio del Censis, emerge poi come siano 2 milioni 412mila le famiglie che ricorrono ai servizi dei collaboratori domestici, nel 90% dei casi in modo esclusivo. Un esercito il cui numero in questi ultimi anni è cresciuto in modo esponenziale, ed è arrivato nel 2009 a quota 1 milione 538mila, con un aumento, grazie anche all'effetto regolarizzazione, di 50mila unità rispetto all'anno precedente.

Donna, giovane, immigrata, è il profilo medio del lavoratore domestico che emerge dall'indagine, condotta su un campione di 997 lavoratori. Il 71,6% dei collaboratori è infatti composto da stranieri, provenienti in prevalenza dall'Europa dell'Est, Romania (19,4%), Ucraina (10,4%), Polonia (7,7%) e Moldavia (6,2 per cento). Ma sono numerosi anche i Filippini (9 per cento). Il 51,4% ha meno di 40 anni.

Continua a leggere sul ilsole24ore.

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La studentessa più brava? E' mamma e studia di sera PDF Stampa E-mail
Scritto da Enrico Gotti   
Domenica 18 Luglio 2010 16:52

E' la studentessa con i voti più alti di tutta Parma ed è  mamma di un bambino di 15 mesi. Si chiama Inga, ha 23 anni e studia al Bodoni.
La sua pagella è tutta di «10», tranne due «9», in italiano e storia.

 


Ha finito la terza del corso serale con la media più alta tra gli studenti delle superiori di Parma (9.75), facendo la spola tra i libri e l’allattamento del piccolo Maxim.
«Ho iniziato la scuola quando lui aveva sei mesi - dice Inga guardando il figlio - i primi tempi facevamo più fatica, perché tornavo a casa per dargli il latte e poi ripartivo. Altre volte era mio marito che prendeva il bimbo e lo portava da me, al Bodoni. Una volta l’ho allattato davanti a scuola, in auto. Dopo, a gennaio si è abituato. Se sono stata brava è tutto merito di mio marito, Vitalie, che mi è sempre stato vicino».
Inga Cotuc è nata a Baltic, in Moldavia ha finito il liceo, ma in Italia è ritornata sui banchi di scuola.
«Sono arrivata qui quattro anni fa, a 18 anni. - racconta - ho lavorato come barista e vorrei lavorare in ufficio, fare quello per cui ho studiato».
La scelta di tornare in aula non è stata semplice: «All’inizio ero indecisa, per il bimbo. Poi il preside mi ha convinto: mi ha detto che non è il figlio a dovere gestire la mamma, ma la mamma che deve gestire il figlio. Mio marito stava a casa con Maxim di sera e di giorno ci stavo io».
La scuola serale inizia alle 19.30 e finisce alle 23.30. «E' stata una mia amica, Inga, a consigliarmi il Bodoni. I professori sono molto bravi a spiegare e sono pazienti - spiega la studentessa modello -. Il professor Schirippa insegna economia aziendale in un modo molto efficace e molto comprensibile, sono tutti speciali, ora mi vengono in mente la professoressa Bassi di italiano e il professor Zimbalatti di informatica».
Nella sua classe c'è un’altra ragazza con ottimi voti, Lucia, ha trentadue anni e si è rimessa a studiare in terza superiore, anche se in Moldavia ha finito l’università.
Le materie preferite da Inga sono economia aziendale e informatica, ma la giovane studentessa ha anche una grande passione per Dante e la «Commedia» che Boccaccio definì «Divina».
«Nel primo semestre non ho preso il massimo dei voti - ricorda l’allieva - i risultati, che neanche io mi aspettavo, sono arrivati nel secondo semestre».
Non è facile studiare e concentrarsi con il piccolo Maxim, e non lo è in genere con un bambino di un anno e mezzo: «Io studio quando dorme - dice Inga - leggo quando andiamo fuori, in giardino, al parco: lui gioca e io tengo in mano un libro, poi studio appena posso, nell’intervallo tra una lezione e l’altra».
«Devo molto anche a mia mamma Elena, che ci ha aiutato ogni volta che avevamo bisogno. Sono orgogliosa della mia famiglia, di mio figlio e di mio marito, sono la cosa più bella che c'è. Mi sono sposata qui a Parma, nella chiesa ortodossa, qui è nato mio figlio e qui ho vissuto giorni meravigliosi».

 

fonte: Gazzetta Di Parma

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Ultimo aggiornamento Domenica 18 Luglio 2010 16:57
 
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