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Perché non piacciamo agli europei? PDF Stampa E-mail
Mercoledì 21 Luglio 2010 14:30

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In solo una settimana, tre grandi pubblicazioni europee - Der Spiegel, la Germania, il Daily Telegraph, Gran Bretagna, e lI Giornale, Italia - scattenano un attacco virulento contro Romania e, indirettamente, contro Moldova. Penso che al lettore sarà interessante leggere alcuni passaggi, i più rappresentativi degli articoli inseriti in queste pubblicazioni.

Il primo articolo di questa serie è nella pagina on line della rivista "Der Spiegel" e accusa il presidente rumeno Traian Basescu di aver cercato di inserire di nascosto la RM nel ''paradiso economico dell'UE''. Spinto dallo spirito patriottico, scrive il giornale, il presidente Traian Basescu vuole aumentare la popolazione rumena e così ha convenuto che il numero di passaporti rilasciati ogni mese raggiunga il numero di 10.000 quest'anno. In questo modo, l'UE, manifestando già reticenza all'idea di estendersi, si espande verso l'Est senza nemmeno saperlo e sopratutto senza alcun referendum o qualsiasi altro accordo a Bruxelles, Berlino o Parigi. Secondo la pubblicazione, dopo che l'Alleanza per l'Integrazione Europea è arrivata al potere in Moldova, la Romania ha accelerato ''l'offensiva di naturalizzazione" del piccolo Stato confinante. "Anche se la Romania è stata duramente colpita dalla crisi finanziaria, il paese ha generosamente offerto dei prestiti allo stato vicino l'anno scorso. Il filo spinato dal confine è stato rimosso e, lo scorso autunno, i moldavi che vivono entro un raggio di 30 km dal confine hanno potuto visitare la Romania senza visto ", spiega Der Spiegel ... "Il nuovo governo moldavo non si oppone affatto agli avanzamenti della Romania. Dei 53 membri del governo di coalizione, nove hanno già il passaporto rumeno e altri 11 membri hanno già presentato i documenti per ottenerlo. E dato che Mihai Ghimpu attualmente è presidente della Moldova, il capo dello Stato è un sindacalista, è così che vengono chiamati i difensori dell'unificazione della Romania e Moldova, osserva Der Spiegel.

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Estonia Aiutare Moldova Maniglia Aftermath di allagamento PDF Stampa E-mail
Mercoledì 21 Luglio 2010 14:24
L'Estonia è l'invio sia di aiuto tecnico e da due esperti di crisi per aiutare la Moldova venire a patti con le conseguenze delle gravi inondazioni che vi si svolgevano nel mese di luglio. L'aiuto è finanziato dal Ministero degli Esteri e organizzato dal Mondo NPO.

Il ministro degli Esteri Urmas Paet ha dichiarato che il fiume Prut crescita di oltre le sue sponde ha causato enormi distruzioni, e migliaia di persone hanno dovuto lasciare le loro case a causa delle inondazioni. "Moldova ci ha inviato un appello per aiutare a liquidare gli effetti delle inondazioni. Estonia deciso di rispondere appello della Moldova e offrire l'aiuto nazione nella gestione all'indomani delle inondazioni, contribuendo in tal modo coloro che sono stati colpiti dal ritorno inondazioni per una vita normale, "ha detto Paet.

Le attrezzature necessarie saranno acquisite attraverso le imprese estoni. Cinque kit pompa lungo con altre apparecchiature significato per la pulizia di pozzi e pompare acqua da scantinati saranno inviati come aiuto. Esigenze concrete di attrezzature supplementari sarà valutata dagli esperti inviati. Gli esperti dovranno anche consegnare l'aiuto, dare una formazione di base, e analizzare la situazione, che darà l'opportunità di sostenere la capacità della Moldova a fare i conti con gli effetti delle inondazioni massicce Estonia.

L'Estonia sta dando Moldavia 857 000 corone (54 770 euro) per aiutare il paese di gestire le conseguenze delle inondazioni e per aiutare le vittime delle inondazioni. I soldi sono stati stanziati dal bilancio del Ministero degli Esteri per lo sviluppo e aiuti umanitari.

<Fonte: governo dell'Estonia >

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Moldova si attende una catastrofe economica PDF Stampa E-mail
Mercoledì 21 Luglio 2010 14:17

La Russia sta per introdurre un embargo sulle importazioni di vino moldavo, se la Moldova non risolve i suoi problemi di qualità di vino di produzione al più presto. Questo è quello russo capo medico sanitario Genadii Onishechko avvertito. Nelle sue parole, se la situazione non è cambiata in due settimane, poi la Russia dovrà vietare l'importazione di vino moldavo. Secondo le autorità sanitarie russe il vino contiene sostanze pericolose.

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Nel frattempo, moldavo Ministro dell'Agricoltura e dell'Alimentazione Valeriu Cosarciuc negato le affermazioni russe. Ha detto che la decisione presa dal Rospotrebnadzor, il servizio russo di controllo sanitario, è stato politico, moldavo giornale Panorama legge.
Gli esperti avvertono che un eventuale divieto sulle importazioni di vino moldavo in Russia potrebbe portare a una catastrofe economica in Moldova.

<Focus-fen.net>

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“Il Giornale” lancia l’allarme: “Invasione di cittadini moldavi in Europa” PDF Stampa E-mail
Mercoledì 21 Luglio 2010 14:09

Il Giornale” lancia l’allarme: “Invasione di cittadini moldavi in Europa grazie ai passaporti romeni assegnati da Traian Basescu!” Sembrerebbe un vero e proprio scenario catastrofico quello che si è maldestramente cercato di dipingere in un articolo apparso nei giorni scorsi sulle colonne de “Il Giornale” riprendendo due pubblicazioni del settimanale tedesco “Der Spiegel” e del britannico “Daily Express”.” Migranti allo sbando”, “nuove orde di derelitti in arrivo”, “miseropoli dimenticata”…il pezzo firmato da Gian Micalessin è un vero e proprio “borsh”, il minestrone moldavo, condito con i più disparati pregiudizi e preconcetti su questa piccola Repubblica ex sovietica di appena 4 milioni di abitanti . Molto probabilmente chi ha scritto questo “splendido” dipinto sulla Moldova, e sui suoi cittadini, si è ispirato al peggior colossal catastrofico per fotografare una realtà che, a conti fatti, di reale ha ben poco. Probabilmente si ignora quello che non è un atto di propaganda a favore della Moldova ma un dato di fatto, ovvero i dati del Viminale e dell’Istat sui reati commessi dagli stranieri in Italia. I cittadini moldavi non solo chiudono la classifica delle denuncie penali a carico di cittadini stranieri ma, di contro, sono fra i virtuosi nella graduatoria dell’inserimento nel mondo lavorativo italiano. Nell’articolo pubblicato da “Il Giornale” si definisce la Moldova come una “miseropoli”, un aggettivo che offende pesantemente una Nazione operosa, ricca di cultura, storia e, soprattutto, di gente per bene. La Repubblica Moldova è una terra dalla bellezza senza tempo, una bellezza non solo paesaggistica ma anche del popolo che la compone. Una bellezza fatta di diversità, di fusioni fra culture e popoli diversi. I moldavi sono gente ospitale, allegra, responsabile e soprattutto gente che lavora e che lo sa fare bene. Gli immigrati moldavi in Italia pensano anche a migliorare la propria situazione economico-sociale frequentando corsi di formazione nei più disparati settori, una ricerca di sviluppo, perfezionamento delle proprie conoscenze che contribuisce non solo alla crescita del singolo individuo ma anche a quella di un Paese che mai come in questo momento è apprezzato, sostenuto, incoraggiato non solo dall’Unione Europea ma anche da tante, tantissime Entità internazionali. Il Governo moldavo sta facendo molto per cercare di non deludere le attese e per avvicinarsi agli standard dei Paesi vicini. La Repubblica Moldova e i moldavi sono un opportunità, non un problema sia per l’Italia che per il resto d’Europa. Ci sono poi degli stranieri che risultano fondamentali nell’economia di un Paese, fra questi ci sono senza ombra di dubbio le decine di migliaia di colf e badanti moldave che, con serietà e professionalità, accudiscono e accudiranno ancora negli anni a venire i nostri anziani.

Di cosa, di chi abbiamo paura?

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Discriminazione nel proprio paese? PDF Stampa E-mail
Martedì 20 Luglio 2010 17:09

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L'articolo che segue non è altro che un breve panorama di quello che sta realmente accadendo ogni giorno in Moldova, sia a livello linguistico che sociale.

Discriminazione?

 In qualità di medico, pongo ad un paziente le seguenti domande: "Come sta? Cos'è che la disturba? Da quanto tempo ha questi sintomi? ". Dopo una pausa pesante, la paziente mi guarda stupita, dicendomi: "Eto za cito za discriminatia?" (in russo, ''Ma che razza di discriminazione è questa?''). Cercando di capire dov'è che l'ho  "discriminata",osservo nel suo sgurado il fatto che si è sentita quasi aggedita soltanto per il fatto che non l'ho salutata con "Zdraste" (in russo, ''Buongiorno'') e "Dosvidania"(''Arrivederci''), essendo così considerato uno smarrito del sistema sovietico nel proprio paese. Mi chiedo allora e chiedo a voi: perché succede questo? Per quanto sembrerebbe difficile, la risposta è del tutto semplice - la mancanza di verticalità di ciascuno di noi. Abbiamo sempre nutrito un rispetto profondo verso lo ''starşii brat'' (fratello maggiore), che, una volta entrato in casa, è diventato pure sovrano. 
Chiedendo al tabaccaio di darmi la rivista ''Literatura si arta'', ricevo la risposta secca: "Netu" (Non c'è). 
-Come "netu", se ha il settimanale proprio davanti di se? 
A questo punto, me lo butta dicendomi tra i denti: "Tri rubli'' ( Tre rubli). 
- Si vende in rubli, non i lei?
- A kakaia tebe raznita? (Ma che differenza c'è?)

Entro allora in un minibus dove sento dallo stereo "Krasnaya Kalina, Kalina ...." (canzone russa). Chiedo al conducente perché tiene il volume cosi alto e per di più la canzone è in russo". Al che mi risponde: "Non ti piace, non ascoltare". e
- Ma mi dà fastidio!
- E allora? Se gli altri non dicono nient, vuol dire che la musica piace ...

Ho cercato di spiegargli, ma non voleva né sentire, né capire.

Camminando lungo la strada, leggo pubblicità e iscrizioni sulle porte dei negozi e delle istituzioni statali - tutte nella lingua dei cosidetti "discriminati".
I giovani dicono, salutandosi : «Davai, poka"  (Ciao, a presto) oppure "Hai, davai" e altre "perle", tutte in russo. 
Si fa grave la facenda quando senti queste "formule'' da studenti, cioè futuri professionisti, che non possono ridare nemmeno un pensiero senza usare queste parole "parassita". Anche al prestigioso PRO TV (posto della televisione moldava) ho l'impresione che la maggior parte degli intervistati sono analfabeti e fanno parte dalla categoria dei "discriminati". Ma non ci sono proprio in questo paese persone che parlano un rumeno fluido e che possono rispondere ad alcune domande?
I miei colleghi, in presenza di un parlante di russo, per non fargli sentire "discriminati", si adeguano alla lingua di questi, umiliandosi nel loro paese.
Stesso problema - la mancanza di verticalità e di orgoglio nazionale. Solo in un tale paese il sistema comunista è a casa sua. Divisione, assenza di cultura, mancanza di coscienza nazionale: è lì che si nasconde il germe che ci contamina e che alla fine ci distruggerà.
Dobbiamo lottare con la nostra propria "discriminazione" nel nostro proprio territorio e dobbiamo essere degni di un lingua che ci appartiene!

Perché noi lo meritano!
ŞCERBINA Romeo, MD
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